Atrani, un anno dopo: il ricordo del disastro
Il 9 settembre 2010 l'abitato di Atrani fu travolto
dalla piena del torrente Dragone, esondato per le forti piogge.
Il corpo di Francesca Mansi, 25enne che lavorava in un bar del
centro, venne ritrovato nei pressi delle Isole Eolie
Venerdi 9 Settembre 2011 - Dal territorio -
Esattamente un anno fa, un'ondata
di maltempo si abbatté sulla Costiera Amalfitana,
provocando l'esondazione del torrente Dragone ad Atrani,
in provincia di Salerno. Il torrente uscì dagli argini,
inondando le strade limitrofe: l'acqua arrivò fino alla
piazza centrale del paese, travolgendo ogni cosa che
trovava per strada e provocando danni ingentissimi,
invadendo scantinati, negozi e trascinando lungo il suo
percorso auto, segnaletica stradale, panchine. Almeno 16
macchine e alcune moto, a causa della violenza del fiume
di fango si
ammassarono l'una sull'altra formando una
barriera di lamiere che ostruirono il passaggio. Per
alcune ore il paese rimase isolato e anche Vigili del
Fuoco e Protezione Civile ebbero grandissime difficoltà
per riuscire a raggiungere l´area maggiormente colpita.
La tragedia più grande riguardò una barista che al momento dell'esondazione si trovava al lavoro in un bar del centro: risultò dispersa per settimane, nonostante le assidue ricerche degli uomini della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri della Compagnia di Amalfi e della Guardia Costiera di Salerno. Il locale, il bar "Risacca", nel quale la giovane lavorava, fu completamente sommerso dall'onda di fango. Il corpo senza vita della giovane venne ritrovato solo il 4 ottobre - a distanza di quasi un mese - al largo delle isole Eolie, in Sicilia, a nove miglia da Lipari.
Subito infuriarono le polemiche, per la presenza di detriti e rifiuti nell'alveo del torrente esondato, vera causa secondo molti, tra cui il vice sindaco Emidio Proto, della tragedia, e per un fax, spedito alle 18,27 del 9 settembre - quando Atrani era già sommersa dal fango - dalla Protezione Civile di Napoli, contenente notizie rassicuranti circa la "tenuta" del Dragone: "Dalle informazioni assunte dagli enti territoriali non sono segnalate al momento situazioni che determinano pericolo per la pubblica e privata incolumità". La procura di Salerno, aprì un'inchiesta per disastro colposo, tutt'ora in corso.
Pochi giorni fa, in una nota, l'assessore alla Protezione civile e ai Lavori pubblici della Regione Campania, Edoardo Cosenza in qualità di commissario per il post emergenza, ha firmato un'ordinanza con cui si assegnano i contributi erogabili sia per i beni immobili e mobili danneggiati, che per la ripresa delle attività produttive: ''Partiranno a breve le pratiche per il rimborso a chi e' stato gravemente danneggiato dall'alluvione di Atrani e Scala: abbiamo assegnato ai due Comuni risorse per 381mila euro in favore dei cittadini colpiti''.
La tragedia più grande riguardò una barista che al momento dell'esondazione si trovava al lavoro in un bar del centro: risultò dispersa per settimane, nonostante le assidue ricerche degli uomini della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri della Compagnia di Amalfi e della Guardia Costiera di Salerno. Il locale, il bar "Risacca", nel quale la giovane lavorava, fu completamente sommerso dall'onda di fango. Il corpo senza vita della giovane venne ritrovato solo il 4 ottobre - a distanza di quasi un mese - al largo delle isole Eolie, in Sicilia, a nove miglia da Lipari.
Subito infuriarono le polemiche, per la presenza di detriti e rifiuti nell'alveo del torrente esondato, vera causa secondo molti, tra cui il vice sindaco Emidio Proto, della tragedia, e per un fax, spedito alle 18,27 del 9 settembre - quando Atrani era già sommersa dal fango - dalla Protezione Civile di Napoli, contenente notizie rassicuranti circa la "tenuta" del Dragone: "Dalle informazioni assunte dagli enti territoriali non sono segnalate al momento situazioni che determinano pericolo per la pubblica e privata incolumità". La procura di Salerno, aprì un'inchiesta per disastro colposo, tutt'ora in corso.
Pochi giorni fa, in una nota, l'assessore alla Protezione civile e ai Lavori pubblici della Regione Campania, Edoardo Cosenza in qualità di commissario per il post emergenza, ha firmato un'ordinanza con cui si assegnano i contributi erogabili sia per i beni immobili e mobili danneggiati, che per la ripresa delle attività produttive: ''Partiranno a breve le pratiche per il rimborso a chi e' stato gravemente danneggiato dall'alluvione di Atrani e Scala: abbiamo assegnato ai due Comuni risorse per 381mila euro in favore dei cittadini colpiti''.